Esco a fare due passi sotto la pioggia. Percorro un buon tratto di marciapiedi e portici prima di incontrare qualcuno. E’ domenica mattina presto e questo tempo uggioso scoraggia la maggior parte delle persone a uscire di casa.
Trovo qualche anima viva in piazza. Un ragazzo che appoggia la macchina fotografica su una panchina di marmo per farsi una foto da solo. Non ha l’ombrello. Diluvia, ma nonostante questo si mette a lungo in posa, in piedi, a tre metri dalla macchina con il palazzo del comune e le due colonne della piazza alle spalle. Vista la distanza il palazzo e le colonne nella foto devono venire lontanissimi. Infatti non sembra convinto del risultato. Prova e riprova nuovamente.
Un gruppo di turisti bardati di impermeabili sembra indeciso su quale direzione prendere. Temporeggiano accalcati e infreddoliti sotto il portico. Un ragazzo di colore che vende ombrelli li segue interessato.
Entro in un Caffè e sono ancora sulla porta d'ingresso che la barista mi dà il buongiorno e mi chiede cosa voglio. Ci sono bar in questa città di provincia dove a volte la cortesia è tale da farmi sospettare di ritrovarmi in una scena del Truman show.
Ordino un caffè. Chiedo scusa a una signora che ho bagnato chiudendo l’ombrello, niente niente, dice lei, si figuri. Pare contenta che finalmente qualcuno le rivolga la parola.
Ci sono clienti attorno al bancone, altri seduti ai tavolini. Hanno tutti un’aria gentile, sembrano eccitati dalla pioggia, parlano a voce alta.
Ci sono clienti attorno al bancone, altri seduti ai tavolini. Hanno tutti un’aria gentile, sembrano eccitati dalla pioggia, parlano a voce alta.
In fondo mi basta poco per trovare un equilibrio e dare un senso a questa mattina: bere un caffè in un bar, osservare i movimenti delle persone, sfiorare per un istante la loro vita che mi passa accanto.
Di rientro dal centro incontro un collega che mi chiede cosa faccio in giro a quest’ora con questo tempo. “Porto a spasso il cane” gli dico. “Quale cane?” dice lui, “non pensavo ne avessi uno”. “Mai avuto un cane. E tu?”. “Vado a comprare le sigarette” mi dice sorridendo. So che non fuma.
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