sabato 23 giugno 2012

Il mondo finisce oggi pomeriggio alle tre - IV

Manuela qualche minuto prima delle tre disse di volere andare a casa. Aveva un’aria preoccupata, come se stesse per mettersi a piangere. Io le dissi di restare con noi, che sarebbe stato bello vedere la fine del mondo tutti assieme. Ma non c’era verso di convincerla: lei voleva tornare a casa. Era chiaro che preferiva trascorrere quel momento con i genitori. Si alzò in piedi un istante con il broncio, forse ancora un po’ indecisa. Un tiro di Andrea la prese in piena guancia con una bacca nera che rimbalzò ai suoi piedi. Manuela la raccolse e si mise a piangere. Scappò via di corsa. Per Manuela quella bacca in pieno viso era il pretesto che le serviva per tornare a casa e forse quel tiro bene aggiustato non le aveva fatto poi così male.
Io restai al riparo delle casse con Davide che non parlava e guardava sempre più spesso il suo piccolo orologio.
Pensai ai miei. Mio padre a lavorare, mia madre in casa con mia sorella al sicuro. Mi chiesi come poteva finire il mondo: che fine avrebbero fatto quei tre grandi pioppi le cui foglie più alte tremolavano appena. Che fine avrebbe fatto quel deposito, tutte quelle inutili bottiglie, la mia casa, la mia strada, i miei amici.
Passò un auto di corsa. Ebbi l’impressione che volesse affrettarsi per arrivare prima delle tre. Passò una vecchia in bicicletta, lentamente. L’osservai aspettandomi che le arrivasse addosso una scarica di bacche, ma nessuno tirò.
Mi sporsi oltre la cortina di bottiglie, alzai lo sguardo verso il tetto del deposito. Andrea se n’era andato e solo allora mi accorsi che anche Emanuele non c’era più. Ritornai giù a terra vicino a Davide che con aria smarrita mi disse sono le tre. Guardai il mio orologio che faceva le tre e dieci, ma non dissi niente a Davide. Mi strinsi a lui fingendo di dovermi ancora riparare dai tiri di Andrea. Guardai a lungo in alto le cime dei pioppi con le foglie che ondeggiavano indolenti. Aspettai ancora un po’ poi dissi a Davide, dai, andiamo a giocare a cicca e spanna.

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