Solleva il bicchiere di vino dal bancone del bar, beve un sorso e mi dice di adorare Paolo Conte. Lo dice con aria trasognata e uno sguardo profondo che dura qualche secondo. Penso per un istante che la sua vita sia costellata da grandi punti fissi. Ma in breve tempo cambio idea. Ora lei guarda fuori dal locale attraverso la vetrina e sul suo volto assorto c’è un espressione smarrita. Forse lei stessa si rende conto che in realtà non c’è niente da adorare. Semplicemente ha esagerato nell’espressione.
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