venerdì 13 gennaio 2012

Il signor Slotwinski - II

Il treno è pieno zeppo di gente. Viene da Wroclaw ed è diretto alla frontiera Ucraina. Il cartello affisso sull’esterno della carrozza vicino alla porta di accesso elenca le stazioni principali del percorso: Wroclaw - Opole - Kederzin-Kozle - Katowice - Krakow -  Tarnow - Rzeszow - Przemysl. C’è gente persino sul pianerottolo di fronte alla toilette. Ora capisco la perplessità che c’era nello sguardo del signor Slotwinski quando gli ho detto che preferivo la seconda classe. Ed anche se lui avesse letto Le memorie di Albert Schweitzer avrebbe trovato comunque fuori luogo la mia ironia di fronte a una carrozza di seconda classe del treno Wroclaw – Przemysl.
Salgo assieme a una decina di persone facendomi largo con la valigia. Sul pianerottolo c’è una ragazza sui trent’anni con un valigione immenso appoggiata alla porta scorrevole della carrozza e un ragazzo sui vent’anni che ha uno zaino e una sportina di plastica sul pavimento.
Dopo avere dato un’occhiata al corridoio del vagone, pure questo stipato di persone e di bagagli, decido di fermarmi sul pianerottolo. In fondo il mio viaggio per Cracovia durerà poco più di tre ore...
Il ragazzo mi guarda con aria incuriosita. Prima ancora che il treno riparta mi chiede come mi chiamo e da dove vengo. Glielo dico e gli chiedo altrettanto.
Si chiama Michael, è francese, sta andando da una zia a Lvov dove intende passare un paio di settimane e forse, se gli va, anche le vacanze di Natale. Vive a Grenoble in Francia, ma le sue origini sono Ucraine da parte di madre. E’ un ragazzo magro, alto un po’ più di me. Ha un’aria leggermente esaltata, non saprei se per natura, per l’entusiasmo di ritornare dai parenti o per il viaggio. E’ uno studente universitario, come lo ero io qualche anno fa e questo mi fa venire in mente i miei inter-rail in giro per l’Europa, le notti passate in treno, i viaggi fatti in piedi o seduto sullo zaino e noto subito una differenza: io da studente andavo a ovest, mentre questo ragazzo francese va a est. Questo depone a suo favore, lo trovo immediatamente simpatico. Mi dico anche una cosa però, giusto per ridimensionare la mia simpatia nei suoi confronti e per giustificare il fatto che la mia massima longitudine da studente sia stata Vienna: io non ho parenti a est.
Michael estrae una bottiglia di vodka dalla sportina di plastica. Ora capisco perché lo trovo un pelo sopra le righe.

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