mercoledì 14 marzo 2012

Scendo le scale dell'Assessorato

Scendo le scale dell'Assessorato all'Ambiente. Davanti al portone d'ingresso c'è un uomo attempato intento a leggere un avviso affisso al vetro. Incuriosito mi fermo un istante anch'io a leggere. C'è scritto che chi esce il giovedì e il venerdì dopo le tredici e trenta e dopo le di­ciassette e trenta è pregato di assicurarsi che il portone sia chiuso.
Apro il portone. Nello stesso momento il signore com­pleta la sua lettura e si muove incerto per uscire. Accorgendosi di me mi rivolge uno sguardo opaco, pen­sieroso, come se volesse dirmi qualcosa. Ride. Apro il portone e lo lascio passare. Mi guarda nuovamente e dice:
"Chi legge il cartello non mangia il vitello".
Sorrido anch'io, cercando un senso nella sua frase.
Lui ripete col dito puntato verso di me, "chi legge il car­tello non mangia il vitello", e vedendomi perplesso dice "è un detto veneto: chi legge il cartello, ha capito, aggira quello che ci sta dietro, ha capito? non può... diciamo che non mangia il vitello perché lo aggira. È un detto veneto. Ha capito?".
Io continuo a non capire e annuendo, un po' spazien­tito, faccio per andarmene, ma vedo che lui ha ancora qualcosa da spiegarmi.  È un detto veneto. Ha capito? ... ", mi dice scrollando un po' le spalle. "Ho capito" gli dico "vedrò di ricordarmelo".

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