domenica 4 marzo 2012

I signori seduti al Caffè Roma - II

Leggo il giornale, ma non capisco nien­te, non riesco a concentrarmi. Difficile interessarsi alla politica in una domenica di sole come questa e nemmeno la cronaca mi incuriosisce.
Una coppia di ragazzi si siede di fronte a me a due tavolini dal mio. Ordinano subito, come se avessero fret­ta. Leggono entrambi il giornale. Lui la pagina sportiva, lei la cronaca. Appena seduti si buttano a capofitto nella lettura. Lei di tanto in tanto salta su con un'esclamazio­ne leggendo ad alta voce notizie che la fanno ridere. Lui annuisce senza alzare gli occhi dal giornale. La ragazza porta i jeans e una camicetta bianca anno­data sopra l’ombelico. La camicetta è leggera, al sole sembra trasparente. Contrasta con la sua abbronzatura e i capelli neri. La camicetta non è abbottonata: una lunga scol­latura scende dalle spalle fino al nodo. Quando lei si piega interessata sul giornale, la camicia leggermente rigida le si gonfia lasciando intravedere il seno.
Mi rendo immediatamente conto che davanti ai miei occhi può svelarsi in tutta la sua naturalezza un caldo segreto, un particolare inatteso, di cui posso essere spettatore eccellente, scelto da una fortuna ca­suale.
La ragazza dopo es­sersi sporta in avanti sul giornale appoggia improvvi­samente la schiena alla sedia per comunicare come pri­ma qualcosa al ragazzo. Il ragazzo l'ascolta senza levare gli occhi. Lei non si mostra sorpre­sa di questa sua noncuranza e prosegue la lettura.

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