Da quanto tempo ti leggo? Poco più di un anno, da quando vivo a Ravenna... cercavo in rete un blog attraverso cui poter conoscere meglio la città, i suoi costumi e la "strana" fauna locale. Non avevo trovato molto, però avevo trovato te. Una scoperta preziosa. Ravenna era difficile da scovare nei tuoi post, dovevo leggere fra le righe, ma capivo, in compenso mi portavi in giro per il mondo... un pò come ascoltare Isoradio mentre si mette in ordine l'armadio! E poi non eri autoreferenziale, virtù rara! Così non ho smesso mai di seguirti, senza scrivere mai, che io sono una che legge e poi, se scrive, straripa, rompe spesso gli argini e si perde in mille rivoli secondari fino a perdere di vista lo scopo, arrivare al mare... mi sembra un atteggiamento irrispettoso nei confronti di chi in quel momento mi ospita a casa sua! Ipnotica la tua scrittura, limpida, centellinata, essenziale, ma non avara, piena di chiaroscuri, mai didascalica, leggera, fluida, mi fai pensare a Erri De Luca, forse sei anche più suggestivo. E poi ci sono i contenuti, mai totalmente dichiarati, ma non ermetici... lievi, ma non banali, con una ricerca sui personaggi e le situazioni da vero scrittore [si, lo so che è tutto vero quello che racconti, ma sta proprio lì la grandezza: non tutti riescono a cogliere la magia che è nel reale e poi, il restituirla intatta al lettore ancor più luminosa, è impresa ancor più ardua! (...sono contorta? ma dài...! appena appena un pò retorica!)]. Mi piace. Ti leggo con molto piacere e spesso non mi basti, vorrei scrivessi di più. Perchè te lo scrivo proprio stanotte? Non lo so... se un giorno lo scopro te lo dico, forse c'è più nebbia del solito stanotte, forse è perchè ho finito la fondente e l'astinenza fa brutti scherzi, forse perchè ho bisogno di qualcuno che tenga il filo dei miei pensieri mentre io cerco di dipanare l'intricata matassa, o perchè credo che tu sia abbastanza curioso e paziente da leggermi fino in fondo che è poi sempre lo scopo di chi scrive... anche se io, in effetti, non ho nulla da dire... te l'ho detto, dimentico che devo arrivare al mare! Sarà che stasera mi sento un pò persa in questo angolo di mondo a nome Ravenna che non ho ancora capito come amare e che, inizio a supporre, non voglia affatto essere amato da me... eppure ero partita con le migliori intenzioni, forse un pò troppo entusiasta... mentre, invece, Ravenna non ride, Ravenna è seria, stà da sola anche se sta male, è una vecchia signora di nobiltà decaduta che tiene i suoi gioielli sotto chiave ed è convinta che lontano dalle sue nebbie nulla accada, Ravenna è lo statu quo, è la struggente saudade che non sa guardare al futuro... eppure proprio per questo è affascinante, ma allora perchè non ci capiamo? Ieri sera al telefono Lorella (una mia amica) mi ha detto - ...guarda che non è il mondo che è strano! non ti sorge il sospetto che sei tu che sei "diversa"? - E' tutto il giorno che mi frulla in testa questa frase... eppure mi sembrava di aver fatto pace già qualche anno fa con questa mia presunta diversità, quando l'avevo guardata per bene in faccia e l'avevo abbracciata riconoscendole dignità di vita senza più combatterla! Ma allora cos'è? E' Ravenna che non è pronta alla mia diversità? (ma diversa in cosa, poi? sono appena un pò sopra le righe!) O io che non sono pronta per Ravenna? Domani vado a chiedere al mare, fortuna che c'è lui. Anche se piove, ci vado. Anzi, meglio. Paolo, vecchio amico, lo vedi che sono stata un'alluvione? Mi sono persa in mille rivoli allontanandomi miglia e miglia dalla sorgente e senza arrivare al mare. Scusami. Anche per la troppa confidenza che mi sono concessa. Forse stasera avevo solo bisogno di un amico e so che tu sai ascoltare. Grazie. Chissà tu, adesso, in quale sperduto angolo di mondo ti trovi? Beh, allora ciao e grazie di avermi ascoltata. Ti avrei mandato una mail privata, ma quando ho cominciato non avevo idea che avrei scritto così tanto! Va beh, io sono qui: herena17@yahoo.it. Notte.
Da quanto tempo ti leggo? Poco più di un anno, da quando vivo a Ravenna... cercavo in rete un blog attraverso cui poter conoscere meglio la città, i suoi costumi e la "strana" fauna locale. Non avevo trovato molto, però avevo trovato te. Una scoperta preziosa. Ravenna era difficile da scovare nei tuoi post, dovevo leggere fra le righe, ma capivo, in compenso mi portavi in giro per il mondo... un pò come ascoltare Isoradio mentre si mette in ordine l'armadio! E poi non eri autoreferenziale, virtù rara! Così non ho smesso mai di seguirti, senza scrivere mai, che io sono una che legge e poi, se scrive, straripa, rompe spesso gli argini e si perde in mille rivoli secondari fino a perdere di vista lo scopo, arrivare al mare... mi sembra un atteggiamento irrispettoso nei confronti di chi in quel momento mi ospita a casa sua! Ipnotica la tua scrittura, limpida, centellinata, essenziale, ma non avara, piena di chiaroscuri, mai didascalica, leggera, fluida, mi fai pensare a Erri De Luca, forse sei anche più suggestivo. E poi ci sono i contenuti, mai totalmente dichiarati, ma non ermetici... lievi, ma non banali, con una ricerca sui personaggi e le situazioni da vero scrittore [si, lo so che è tutto vero quello che racconti, ma sta proprio lì la grandezza: non tutti riescono a cogliere la magia che è nel reale e poi, il restituirla intatta al lettore ancor più luminosa, è impresa ancor più ardua! (...sono contorta? ma dài...! appena appena un pò retorica!)]. Mi piace. Ti leggo con molto piacere e spesso non mi basti, vorrei scrivessi di più. Perchè te lo scrivo proprio stanotte? Non lo so... se un giorno lo scopro te lo dico, forse c'è più nebbia del solito stanotte, forse è perchè ho finito la fondente e l'astinenza fa brutti scherzi, forse perchè ho bisogno di qualcuno che tenga il filo dei miei pensieri mentre io cerco di dipanare l'intricata matassa, o perchè credo che tu sia abbastanza curioso e paziente da leggermi fino in fondo che è poi sempre lo scopo di chi scrive... anche se io, in effetti, non ho nulla da dire... te l'ho detto, dimentico che devo arrivare al mare! Sarà che stasera mi sento un pò persa in questo angolo di mondo a nome Ravenna che non ho ancora capito come amare e che, inizio a supporre, non voglia affatto essere amato da me... eppure ero partita con le migliori intenzioni, forse un pò troppo entusiasta... mentre, invece, Ravenna non ride, Ravenna è seria, stà da sola anche se sta male, è una vecchia signora di nobiltà decaduta che tiene i suoi gioielli sotto chiave ed è convinta che lontano dalle sue nebbie nulla accada, Ravenna è lo statu quo, è la struggente saudade che non sa guardare al futuro... eppure proprio per questo è affascinante, ma allora perchè non ci capiamo? Ieri sera al telefono Lorella (una mia amica) mi ha detto - ...guarda che non è il mondo che è strano! non ti sorge il sospetto che sei tu che sei "diversa"? - E' tutto il giorno che mi frulla in testa questa frase... eppure mi sembrava di aver fatto pace già qualche anno fa con questa mia presunta diversità, quando l'avevo guardata per bene in faccia e l'avevo abbracciata riconoscendole dignità di vita senza più combatterla! Ma allora cos'è? E' Ravenna che non è pronta alla mia diversità? (ma diversa in cosa, poi? sono appena un pò sopra le righe!) O io che non sono pronta per Ravenna? Domani vado a chiedere al mare, fortuna che c'è lui. Anche se piove, ci vado. Anzi, meglio.
RispondiEliminaPaolo, vecchio amico, lo vedi che sono stata un'alluvione? Mi sono persa in mille rivoli allontanandomi miglia e miglia dalla sorgente e senza arrivare al mare. Scusami. Anche per la troppa confidenza che mi sono concessa. Forse stasera avevo solo bisogno di un amico e so che tu sai ascoltare. Grazie. Chissà tu, adesso, in quale sperduto angolo di mondo ti trovi?
Beh, allora ciao e grazie di avermi ascoltata.
Ti avrei mandato una mail privata, ma quando ho cominciato non avevo idea che avrei scritto così tanto!
Va beh, io sono qui: herena17@yahoo.it. Notte.