Paolo deve essersi innamorato di Agata perché lei assomiglia a un uccello.
Compagno di squadra nelle partite di calcio giocate nel campetto del quartiere, figlio della mia prof di Educazione Tecnica alle medie. Giocava sempre in porta. Una porta fatta di tre travi di legno grezzo inchiodate malamente appoggiata alla siepe di cipressi che delimitava il campo. Un pomeriggio mentre lui era pronto a parare un rigore una folata di vento ha scosso la siepe e la porta gli è piombata addosso colpendolo alla testa.
Paolo era talmente concentrato che non si è accorto di noi che gli stavamo gridando di spostarsi. Fortunatamente non si è fatto niente.
Paolo era talmente concentrato che non si è accorto di noi che gli stavamo gridando di spostarsi. Fortunatamente non si è fatto niente.
Ci siamo persi di vista. Ma una sera me lo ritrovo in una birreria del centro.
Mi dice che da anni va regolarmente in Polonia, frequenta le riserve naturali dei Mazuri: una regione di colline, foreste, paesaggi verdi tutto l’anno e una miriade di laghi. Passa lunghi mesi appostato con binocolo e macchina fotografica per documentare l’aquila pescatrice. È l’uccello simbolo della Polonia, raffigurato negli stemmi e nelle bandiere del paese. Trascorre giornate intere acquattato per terra in attesa di scovare il rapace. Notti all’addiaccio, albe interminabili, sotto il sole cocente o tartassato da vento e acquazzoni.
Mentre l'ascolto noto il suo viso bruciato, la pelle rossa, il naso come quello delle persone che bevono. Ma non lo trovo invecchiato.
E mi dice di Agata. Una ragazza polacca conosciuta per caso in un villaggio, che ha sposato subito.
Qualche giorno dopo lo incontro nuovamente ma questa volta con Agata. E' magra, ha il collo lungo, il naso che ricorda il becco di un’Avocetta. Gambe esili, pelle chiara, capelli castani, occhi azzurri. Una voce sottile, squillante. È dolce, ingenua, spontanea. Sembra un airone, uno di quegli uccelli dalle zampe lunghe e dal portamento aggraziato e mi ritrovo a pensare che forse Paolo si è innamorato di lei proprio per questo.
Ora Agata vive in Italia, ha un figlio di cinque anni. Paolo la maggior parte del tempo continua a passarlo nelle zone selvagge a caccia di uccelli da fotografare. Sa che a casa lo aspetta una cicogna migrata a sud.
Nessun commento:
Posta un commento