sabato 29 settembre 2012

Nel telegiornale delle 13.00

Nel telegiornale delle 13.00 tra le notizie lampo ce n'è una che riguarda la diminuzione delle risorse idriche nel mondo. In Africa, dice la voce fuori campo, l'acqua in breve tempo è destinata a ridursi di un quarto di quello che sono le disponibilità attuali. Sullo schermo, a suffragare queste parole poco rassicuranti dette con impeccabile professionalità, compaiono immagini della savana e donne che si aggirano tra capanne di paglia con un cesto o un'anfora sulla testa.

Mentre fuori piove penso all’Africa di cui la prima cosa che ricordo è la sua immagine sull'atlante geografico. Provo a riflettere sul caldo polveroso di un luogo arido e penso a questo: cosa può significare l'assenza della pioggia in un paese dove non piove mai.

Mi chiedo se questi messaggi dal sapore apocalittico nascono dall'esigenza di informare su aspetti preoccupanti o se nella loro brevità nascondono la sola intenzione di abituarci in dosi omeopatiche a cataclismi e sconvolgimenti ben più gravi e irrimediabili. Ma il tempo per farsi delle domande è poco perché la giornalista, con la stessa padronanza, la stessa voce di prima, già parla del successo dell'ennesima conferenza sulla produzione dell'olio d'oliva.

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