Ti ho vista arrivare a piedi dal fondo di via Alberoni con lo spettatore del 2000 che ti seguiva un paio di metri alle tue spalle. Ricordo che affrettavi il passo col tuo tipico ondeggiare un po’ a destra e un po’ a sinistra, mentre lui pedalava lentamente su una vecchia bici guardando fisso a terra davanti a sé. Anche se aveva l’abitudine di importunare le ragazze è sempre stato innocuo. L’ho visto in azione una della prime volte ad un convegno cinematografico intitolato in maniera avveniristica “Lo spettatore del 2000”. Lui era in una delle prime file e durante il congresso non ha fatto altro che fissare una donna seduta dietro, dando le spalle all’oratore. Uno sguardo fisso, inespressivo, un po’ da pesce. Da allora lui per me è lo spettatore del 2000.
Mi serve a ricordare l’immagine di te che mi vieni incontro con l’aria scocciata, ma felice di vedermi.
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