sabato 17 novembre 2012

A casa di Laila

Siamo a casa di Laila, alcuni di noi seduti attorno all’enorme tavolo in marmo della veranda altri a zonzo. Sul tavolo ci sono due vassoi di pasticcini che ha portato Grazia e la crostata appena sfornata dalla padrona di casa.

Mi siedo su una panca in posizione centrale, spalle alla vetrata che dà sul laboratorio di falegnameria. Nessuna possibilità di muovermi. Per il momento non m’interessa fare il giro della casa, vedere il giardino, l’orto, il retro, la micia che ha partorito di recente una nidiata di gattini. M’ingozzo di dolci, pasticcini e crostata, uno dietro l’altro senza contarli, compulsivo.

Alcuni amici sono fuori in cortile a giocare con il cane che va e viene da una piccola porta girevole aperta sulla parete di legno della veranda. Altri guardano estasiati la gatta con i suoi micini di appena una settimana. Allatta i cuccioli distesa su un cuscino dentro a uno scatolone di legno.

“Volete un gattino?” chiede Laila entusiasta rivolgendosi a me.
“No grazie” le rispondo, “sono sazio, ho già mangiato abbastanza”.

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