Spiegavo alla cameriera che di solito in Italia il caffè a colazione preferisco berlo per ultimo. Le dicevo che per me era un peccato averlo appena mi sedevo al tavolo della sala breakfast nell’albergo di Ciudad Satelite - Mexico DF, perché inevitabilmente lo bevevo freddo alla fine, dopo fajitas, tortillas, frutta e dolce. Lei seguiva il mio lungo discorso con una gentilezza innata, in piedi, vicino a me: vassoio in mano, tazza e caraffa di caffè caldo, pronta a versarlo. Chissà, sicuramente nel frattempo era con la testa altrove.
Mentre le parlavo pensavo di essere indelicato, supponente. In fondo quell’abitudine apparteneva a un paese per lei lontano, incollocabile nel suo atlante geografico.
Il giorno dopo, gentile come sempre, la stessa cameriera mi versò il caffè appena mi sedetti al tavolo.
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